2. IN VERITA' TI DICO, OGGI SARAI CON ME IN PARADISO (Lc 23,43)
Nella risposta di amore, mio Dio, tu superi ogni nostra richiesta. Perché in tutto e soprattutto nell'amore,. tu hai il potere di realizzare più di quanto noi possiamo pensare, desiderare e chiedere. Tu non ci permetti mai,di rubarti qualcosa perché ancor prima che te la chiediamo tu, sai che ne abbiamo bisogno e ce la dai. Ancora non abbiamo capito che non tanto ci mancano le cose, ma che ci manchi tu. Non abbiamo capito che anche quando pensiamo di avere tutto e non abbiamo te, ci manca veramente tutto. Come ugualmente non abbiamo capito che quando abbiamo te, veramente non ci manca nulla. Quanto siamo lontani dal saperti ripetere: «Mio Dio e mio tutto!» Quando capiremo che tu sei l'unico tesoro che può riempire di felicità il nostro cuore. Il ladrone se ne è accorto all'ultimo momento, ma per te non fa differenza l'importante è accorgersene. Alla fine tu solo sei buono e sei capace di darti a tutti totalmente, anche all'ultimo istante. Che grande dono e insieme che grande responsabilità il tempo. In ogni giorno, anzi in ogni attimo, abbiamo nelle nostre mani il potere di perderci o di ritrovarci, di scappare da te o di ritornare a te. Nella nostra vita ci sarà sempre un momento nel quale saremo chiamati a giocarci tutto, quasi a testa o croce, per vincere o per perdere. Che in quell'ora, come questo ladro, ora santo perché canonizzato da te, dobbiamo essere almeno capaci di chiedere in dono quello che non meritiamo, ma che neppure possiamo comprare. Dobbiamo ancora scoprire il bello di una cultura della gratuità, dei dono, della gioia dei dare rispetto a quella dei ricevere, che spesso è l'unica che conosciamo. In fondo che cosa ti ha chiesto dalla croce quell'uomo che stava per morire? Che cosa ti poteva chiedere un moribondo a te che ugualmente avevi i minuti contati? Solo una parola, solo un raggio di luce nel buio più pesto che ci sia. Solo una briciola di speranza, solo ancora un po' di futuro quando ormai non gli appartiene più. Avrebbe potuto dire, e forse ripetere anche a te, che ormai tutto era finito e niente aveva più senso, perché era arrivato proprio alla fine. Avrebbe potuto imprecare e da disperato parlare al passato. Invece no, cosciente dei suo presente, egli parla al futuro e di futuro. Egli ha ancora un sussulto di fiducia, crede che la legge inesorabile della morte possa essere sfidata, crede che una tua parola possa creare dentro di lui ancora un cielo nuovo e una nuova terra. Ma tu hai superato la sua richiesta e la sua attesa, hai ancora di più allargato il suo orizzonte, lo hai proiettato oltre i suoi stessi pensieri e desideri. Ti ha chiesto, come quando si parte: «pensami!» o «ricordati di me!». Tu invece sei andato oltre: "No, ti porto con me". Perché l'amore vero porta l'altro sempre con sé e lo porta in paradiso. Lo porta nella relazione. Perché l'amore vero, ha sempre una possibilità in più da giocare, non si accontenta di un ricordo, ma della presenza. E poi l'amore non sa aspettare, la sua impazienza è paga solo del presente e di un futuro progettato insieme- «Oggi sarai con me». L'amore, la salvezza, Dio non hanno che un tempo, il presente, l'oggi. Questo ladro, se vuoi, sulla croce la sa lunga, ma Dio più lunga di lui. Pensa pure che un morente non ha più nulla da perdere, non ha ritegno nel chiedere quando sta perdendo la vita e dunque tutto. Pensa che gli voglia o gli abbia rubato il paradiso e troverai un Dio che glielo regala. Troverai sicuramente un Dio che te lo regala.