LA LITURGIA DEL GIORNO
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    Mercoledì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto. (Sal 104,3-4)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
accresci in noi la fede, la speranza e la carità,
e perché possiamo ottenere ciò che prometti,
fa’ che amiamo ciò che comandi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ef 6,1-9)
Prestando servizio volentieri, come chi serve il Signore e non gli uomini.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. «Onora tuo padre e tua madre!». Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: «perché tu sia felice e goda di una lunga vita sulla terra». E voi, padri, non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore.
Schiavi, obbedite ai vostri padroni terreni con rispetto e timore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo, non servendo per farvi vedere, come fa chi vuole piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, facendo di cuore la volontà di Dio, prestando servizio volentieri, come chi serve il Signore e non gli uomini. Voi sapete infatti che ciascuno, sia schiavo che libero, riceverà dal Signore secondo quello che avrà fatto di bene.
Anche voi, padroni, comportatevi allo stesso modo verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che il Signore, loro e vostro, è nei cieli e in lui non vi è preferenza di persone.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 13)
Rit: Fedele è il Signore in tutte le sue parole.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.

Canto al Vangelo (2Ts 2,14)
Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo.
Alleluia.

VANGELO (Lc 13,22-30)
Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Come popolo di Dio siamo in cammino verso la salvezza, dono gratuito del Padre per coloro che corrispondono alla fede in Cristo Gesù. In questa attesa, preghiamo insieme e diciamo:
Salva il tuo popolo, Signore.

Perché la fede del popolo cristiano tragga forza dalla liturgia e dalla lode, per diventare testimonianza per le strade delle nostre città. Preghiamo:
Perché non consideriamo la vocazione cristiana come un comportamento civile ed educato, ma l'essere nuove creature, convertite ogni giorno dalla parola del Signore. Preghiamo:
Perché il dialogo con le religioni e i popoli del mondo arricchisca la Chiesa di nuova vita e la stimoli al rinnovamento della propria fedeltà al Signore. Preghiamo:
Perché il popolo ebreo, primo destinatario della salvezza, apra il cuore alla luce del Cristo e creda alla sua missione redentrice. Preghiamo:
Perché l'eucaristia, pegno della nostra salvezza, ci prepari all'incontro definitivo con Cristo, quando siederemo a mensa nel regno di Dio. Preghiamo:
Perché non ci confrontiamo con il male, ma con il bene compiuto dagli altri.
Per ottenere il dono del timore di Dio.

Signore, che non vuoi la morte del peccatore, apri le braccia della tua misericordia al popolo in cammino verso la patria del cielo, dove per sempre sarà impresso il tuo nome sulla fronte di tutti. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Guarda, Signore, i doni che ti presentiamo:
quest’offerta,
espressione del nostro servizio sacerdotale,
salga fino a te e renda gloria al tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.

 

Antifona di comunione
Esulteremo per la tua salvezza
e gioiremo nel nome del Signore, nostro Dio. (Sal 20,6)

Oppure:
Cristo ci ha amati: per noi ha sacrificato se stesso,
offrendosi a Dio in sacrificio di soave profumo. (Ef 5,2)

Preghiera dopo la comunione
Signore, questo sacramento della nostra fede
compia in noi ciò che esprime
e ci ottenga il possesso delle realtà eterne,
che ora celebriamo nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.

Commento
Nell’antica Alleanza, gli uomini di Dio Michea (Mi 3,5ss), Geremia (Ger 14,13) o Ezechiele (Ez 13,16) rinunciarono a servirsi di belle immagini per parlare della felicità che ci attende. Continuarono piuttosto ad annunciare il castigo per spingere il popolo alla conversione. I loro avversari, gli annunciatori di una felicità a buon mercato, usavano un linguaggio ben diverso: “Essi curano la ferita del mio popolo, ma solo alla leggera, dicendo: ‘‘Bene! Bene’’” (Ger 6,14). Essi hanno tranquillizzato, incoraggiato e illuso la gente. La loro razza non è ancor oggi estinta.
La vita non è forse un fardello troppo pesante per l’uomo d’oggi? Che bisogno c’è che si aggiungano ad appesantirlo ancora di più le esigenze della Bibbia? I principi generali dell’ordine sociale e della pace non implicano forse già da sé doveri e obblighi? Ecco perché i pastori e i predicatori oggi pronunciano sempre di meno il “Fate dunque opere degne della conversione!” di Giovanni Battista. “Peccato” è una parola di cui si fa volentieri a meno nel predicare. Alcuni giungono a chiedersi: “Dobbiamo forse allontanare gli ultimi fedeli, con una pastorale troppo esigente?”.
Gesù si serve di tutt’altro linguaggio nel predicare. La porta della salvezza non è spalancata. Non può essere certo di entrare chi si limita vagamente a fare la volontà di Dio e si accontenta di non praticare l’ingiustizia. Altri prenderanno il suo posto nel regno dei cieli. Lo stesso accadrà per chi, non essendo troppo disponibile all’ascolto, pensa di avere fatto i suoi bravi calcoli e di essersi ben arrangiato per entrarvi: ha fatto i conti senza l’oste.
Gesù si pone senza dubbio sulla stessa linea dei profeti dell’Antico Testamento. Ci ricorda che non dobbiamo dimenticare la santità e il mistero di Dio. Sarebbe per noi fatale pensare di avere Dio per sempre dalla nostra parte in virtù del suo innegabile amore per noi, forse comodo e rassicurante ogni volta che ne abbiamo bisogno. Dio resta un mistero insondabile. E quand’anche ci preoccupasse la questione dell’eterna salvezza di coloro che non hanno conosciuto Gesù o che non l’hanno seguito manifestamente, una risposta a tali speculazioni non può far sì che la Parola di Dio non abbia alcun effetto.
Nessuno può tralasciare quell’“allontanatevi da me” ripetuto anche nella nuova Alleanza.
Contro tutte le tendenze al concetto della “grazia concessa a buon mercato” e contro tutte le tesi della posizione confortevole del cristiano, la parola di san Paolo rimane un punto di riferimento stabile: “Attendete alla vostra salvezza con timore e tremore” (Fil 2,12).
(> vedi tutte le altre omelie di oggi)