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LA FEDE IN GESU' CRISTO

GESU' DIVINO RIVELATORE
I segni del soprannaturale


I MIRACOLI
Perché la fede in Gesù, Figlio di Dio, sia ragionevole, occorre un segno della sua trascendenza. Segno del trascendente è il miracolo, che qui intendiamo nel senso più ampio del termine, ossia come ogni evento che non si spiega naturalmente e che è inserito in un contesto religioso. Se il miracolo accompagnasse la vita di Gesù di Nazaret, Dio stesso si farebbe garante per lui.
La Chiesa, fin dagli inizi, è sempre ricorsa al miracolo per provare la divina missione del suo fondatore. Pietro, nel suo primo discorso apostolico, parla del Maestro come di un «uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò tra di voi per opera sua » (At 2,22).
Il nostro problema è ora di sapere se questi fatti sono realmente accaduti, se cioè possiamo fidarci dei Vangeli anche quando ci parlano dei miracoli.difficoltà al riguardo non sono poche perché, prima ancora dei miracoli del Vangelo, è il miracolo come tale ad essere contestato. Molti si chiedono infatti se un uomo dell'era spaziale possa ancora parlare seriamente di miracoli, e tra gli stessi credenti è frequente un certo imbarazzo al riguardo.
È quindi necessario affrontare il problema del miracolo in genere, prima di esaminare i miracoli del Vangelo in particolare.


1. Il miracolo in genere

È opinione diffusa che i miracoli siano frutto dell'ignoranza e della fantasia di un mondo primitivo, amante del meraviglioso e dell'irreale, portato ad attribuire a cause soprannaturali fenomeni che sono invece di ordine naturale, ma di cui non sa darsi ragione. Ne è riprova il fatto, si dice, che al giorno d'oggi di miracoli non ne avvengono più.
Al fondo di questa opinione c'è l'idea che in realtà i miracoli siano impossibili, e che pertanto non meriti neppure di parlarne. Così la pensano anzitutto gli atei i quali, negando Dio, denecessariamente negare i miracoli.anche tra quanti credono in Dio, molti non ammettono i miracoli in base all'idea che si fanno della Divinità. Per alcuni sarebbe ridicola pretesa supporre che Dio si occupi dei piccoli problemi umani; per altri, i miracoli sarebbero contrari alla giustizia divina, perché concessi all'uno e negati all'altro; per altri ancora, il Creatore non potrebbe violare coi miracoli le leggi che ha posto nel mondo, senza contraddire se stesso.
Con questi e simili argomenti si pretende di conoscere così bene l'intima essenza di Dio, da sapere a priori ciò ch'egli può o non può fare, ciò che conviene o meno alla sua dignità e giustizia, senza peraltro curarsi di esaminare i « fatti ». Ma se Dio è assolutamente « altro », se supera ogni nostra capacità di comprensione, è assurdo stabilire in partenza ciò che può o non può fare. Escluso il male, Dio può far tutto.
Perché infinito amore, può ben chinarsi su ciascuna delle sue creature; perché infinita intelligenza, può ben conoscere qual è il vero bene di ognuno di noi; perché infinita libertà e potenza, può ben infrangere le leggi di natura. Sono i fatti che devono stabilire se Dio fa o non fa dei miracoli, e non i nostri preconcetti filosofici o scientifici.realtà, invece, i preconcetti hanno spesso una forza tale da render ciechi di fronte ai fatti. E questo, non solo per gli aristotelici incalliti di ieri, come don Ferrante, ma anche per i positivisti di oggi.
Per essi infatti chi vuol essere uno spirito veramente « scientifico » nulla deve prendere in considerazione che sia al di fuori della natura e delle sue leggi, cosicché se dovesse « costatare che la gamba tagliata di un uomo si è improvvisamente ricostituita », non dovrebbe dire: « è un miracolo », ma dovrebbe semplicemente pensare che si tratti di un « fatto naturale in apparente contraddizione con parecchi altri fatti naturali ».questo piano di chiusura preconcetta si trova anche chi, pur ammettendo a parole la possibilità del miracolo, pone tali condizioni alla sua verifica da renderla praticamente impossibile. E' il caso, ad esempio, di Ernesto Renan il quale, nell'introduzione alla sua Vita di Gesù, afferma: « Non è in nome della tale o della talaltra filosofia che noi mettiamo al bando il miracolo dalla storia: solo la costante esperienza ce lo consiglia. Non diciamo: "il miracolo è impossibile", diciamo: "non ci furono sin qui dei miracoli constatati" ».quando può dirsi « constatato » un miracolo per lui? Quando il « taumaturgo » di fronte a « una commissione composta di fisiologi, di fisici, di chimici », operasse « supponiamo » la risurrezione di un cadavere, scelto dalla commissione stessa.Inoltre, poiché « un'esperienza si deve sempre poter ripetere », il taumaturgo dovrebbe essere sempre disposto a riprodurre « il suo atto meraviglioso su altri cadaveri, in altro ambiente ».prima condizione posta da Renan per ammettere la realtà di un miracolo, « supponiamo » di una risurrezione, dato che non sembra disposto ad occuparsi di fatti meno appariscenti, è che esso si compia e si ripeta alla maniera di un esperimento scientifico. Sarebbe più o meno come dire che un'eclisse non può ritenersi accertata, a meno che non avvenga in presenza di una commissione di astronomi e non possa ripetersi più volte a sua richiesta. La pretesa della ripetizione è chiaramente assurda. Ma sarebbe anche assurdo non ammettere la realtà di un'eclisse avvenuta in passato, e di cui si hanno testimonianze attendibili, solo perché allora non esistevano né astronomi, né osservatòri astronomici.
C'è poi il problema del « taumaturgo »: chi dovrebbe essere questo taumaturgo capace di compiere miracoli su ordinazione? Un uomo morto da secoli? Una bianca « Signora » apparsa in una grotta dei Pirenei? Un pezzo di pane che i cristiani mangiano durante la Messa? Sì, perché è invocando un santo morto da secoli, è accorrendo alla grotta di Lourdes, è tracciando un segno di croce con il pane eucaristico che avvengono i miracoli. Che c'entra dunque questo taumaturgo, la cui presenza non è richiesta?ultimo, il miracolo, supposto che esista, è per definizione un atto di bontà che il Sovrano del mondo compie quando e come vuole, una sua speciale risposta all'appello fiducioso della creatura, un dono d'amore di carattere straordinario, che si inserisce nel dialogo esistente tra l'uomo e Dio, e di cui non è che un aspetto particolare. Come pensare di trasformarlo in un esperimento scientifico o in un numero da baraccone? Come si può esigere che il Creatore del mondo si « esibisca » in un atto di amore « su ordinazione » davanti ad una « commissione di esperti »?
Prima ancora che blasfema, una richiesta di questo genere appare grottesca. Dire che il miracolo è possibile, e porvi delle condizioni di verifica impossibili, significa negare la possibilità del miracolo senza aver il coraggio di dichiararlo.tratta quindi di un grosso sofisma rivestito di una parvenza di scientificità. Come spesso accade, in mancanza di più solidi argomenti, ci si appella a sproposito alla scienza nel tentativo di mettere i credenti in condizione d'inferiorità.che ammette che Dio esiste, e che è assoluta libertà e potenza, deve ammettere, almeno in teoria, che il miracolo è possibile.
Resta però da vedere se qualche miracolo sia realmente acIn questo campo infatti è facile incontrare la frode dell'avventuriero, l'allucinazione del malato e la fantasticheria della folla, tanto più credulona, quanto più ignorante. Occorre quindi essere molti cauti e prudenti.
Vi sono tuttavia dei fatti che resistono alla critica più severa. Sono ad esempio i miracoli riconosciuti dalla Chiesa prima di procedere alla canonizzazione di un santo, o quelli costatati dal Bureau de constatations médicales di Lourdes ". Aperto a medici di qualsiasi tendenza, l'Ufficio delle costatazioni mediche di Lourdes, fin dal 1884, esamina i presunti miracoli che avvengono nel santuario con l'ausilio di tutte le moderne tecniche di ricerca, e riscontra talvolta casi di guarigioni totali e definitive assolutamente inspiegabili..
Potremmo ricordare, a proposito di Lourdes, quanto accadde al celebre Alexis Carrel, fisiologo e premio Nobel 1912 per la medicina, che da giovane si trovò ad accompagnare un pellegrinaggio a quel santuario. Egli descrive la profonda impressione provata assistendo a un miracolo in un piccolo libro, intitolato Viaggio a Lourdes, che fu pubblicato dopo la sua morte. Leggendolo si avverte il dramma dell'incredulo onesto che, vedendo crollare tutte le sue convinzioni, « crede di sognare » e teme di esser vittima di un'allucinazione. Ma il fatto rimane: una giovane affetta da peritonite tubercolare, da lui più volte  soccorsa nel viaggio perché in grave pericolo di vita, gli era improvvisamente guarita « sotto gli occhi » [24] .fronte a questi casi, l'aspetto più delicato non è tanto la verifica del fatto, che appare indiscutibile, quanto la sua interpretazione. Come stabilire con certezza se una guarigione straordinaria è di origine soprannaturale? Come sapere se Dio, e solo Dio, può esserne l'autore?
Le obiezioni che si muovono contro la natura soprannatudei presunti miracoli possono ridursi a tre.
Che si tratti di fenomeni di natura parapsicologica, o metapsichica.
Che si tratti di fenomeni dovuti alla suggestione.
Che si tratti di fenomeni dovuti ad altre forze, oggi ignote, ma che un giorno il progresso scientifico ci permetterà di scoprire.
Come si vede, ognuna di queste ipotesi, anche se in maniera diversa, tende a ricondurre il miracolo nell'ambito dell'ordine naturale.

a) Miracolo e parapsicologia
Il mondo della parapsicologia, o metapsichica, è vasto e complesso. Ne fanno parte la « chiaroveggenza », ossia la percezione di un oggetto o di un avvenimento senza l'aiuto dei sensi (si vedono cose e fatti a distanza); la « telepatia », ossia la conoscenza del pensiero di un altro senza che questi ce lo manifesti; e la « precognizione », ossia la conoscenza di eventi futuri.
A questi fenomeni di carattere mentale, se ne aggiungono altri di carattere fisico, che vanno sotto il nome di « psicocinesi ». Ricorderemo ad esempio la levitazione, ossia il sollevamento da terra di cose o persone, lo spostamento di oggetti senza toccarli, la produzione di suoni e rumori, di « fantasmi », ecc.detto inoltre che tutti questi fenomeni, che accadono talvolta anche spontaneamente, sono per lo più provocati volutamente da persone dotate di particolari capacità psichiche, detti sensitivi o medium.
Di fronte a tali fatti, che sembrano contraddire alcune leggi fisiche certe, si pongono due interrogativi: primo, se appartengono al mondo naturale o a quello soprannaturale; secondo, in che rapporto si trovano col miracolo cristiano.

Parapsicologia come fatto naturale
Che i fenomeni parapsicologici siano di ordine naturale, appare anzitutto dal fatto che si presentano come opera del sencome provenienti cioè da lui, e non da forze superiori. Tant'è vero che le può compiere e ripetere a volontà. Si è giunti persino a produrre « deliberatamente in condizioni di laboratorio» un sogno precognitivo. Ora, se si possono compiere « a comando » è segno che procedono dall'attività del soggetto.
Ogni sensitivo, inoltre, è dotato di facoltà in un senso e non in un altro, per cui esistono tra loro vere e proprie specializzazioni. Tali facoltà, poi, possono crescere e diminuire d'intensità, e sono soggette al cosiddetto « declino cronologi», per il quale, dopo un certo tempo, tendono ad estinguersi.di più, l'esercizio dell'attività parapsicologica è quasi sempre condizionato da uno stato psichico particolare, quale il sonno, l'ipnosi o il trance e, quando è cosciente e volontario, implica uno « sforzo di concentrazione mentale », frutto di un « addestramento che esige tempo e pazienza ».secondo motivo per considerare la parapsicologia cofatto naturale, è la costatazione che i fenomeni di questo genere sono soggetti a certe « costanti », e che per questo si possono studiare, classificare e ricondurre ad alcune matrici comuni. Tutto questo lascia intendere che con la parapsicologia « ci troviamo di fronte a un fenomeno sottoposto a leggi, anche se le leggi che si nascondono sotto di esso sono comprese assai imperfettamente ».
Per questo, la tendenza comune è « di dare alla paranormalità una spiegazione il più possibile scientifica », di considerarla cioè « un ramo della scienza ». In America, ad esempio, l'Associazione di parapsicologia dal 1969 fa parte ufficialmente dell'Associazione americana per l'avanzamento della scienza, ed è così riconosciuta come una legittima associazione scientifica.

Parapsicologia e miracolo
Ammesso che i fenomeni parapsicologici siano di ordine naturale, resta da vedere se i miracoli si possano o meno ricondurre ad essi.
Anzitutto si deve riconoscere che certi fatti straordinari che s'incontrano nelle vite dei santi, potrebbero essere di natura parapsicologica. Si tratta ad esempio di casi di levitazione, di chiaroveggenza e di sogni premonitori. Fenomeni di questo genere, che una volta venivano attribuiti a un intervento soprannaturale, potrebbero spiegarsi invece come fatti parapsicologici. La grande capacità di concentrazione e le qualità spesso eccezionali di cui questi uomini erano dotati, possono spiegare la loro particolare attitudine a produrre fenomeni paranormali.
Ma i miracoli riconosciuti dalla Chiesa non sono mai di questo genere. Essi sono solitamente delle guarigioni totali e definitive da malattie organiche, ossia fatti che esulano dalla sfera della parapsicologia.
Sono stati compiuti, è vero, degli esperimenti che mostrano come la guarigione di animali feriti, topi ad esempio, è più veloce del normale se un sensitivo li tocca a intervalli regolari di tempo. Ma di qui a una guarigione miracolosa ce ne passa, tant'è vero che « fino ad ora, non è stata data mai una prova convincente di un effetto curativo parapsicologico ».
Vi è poi da considerare il modo in cui i miracoli avvengono. Quando li compie una persona fisica, essi non richiedono concentrazione né fatica psichica, non sono frutto di una facoltà sviluppatasi attraverso un lungo esercizio, né tanto meno sottoposta al « declino cronologico ».differenza del sensitivo, il santo non può ripetere i suoi miracoli quando e come vuole, e neppure ci prova, convinto com'è che non siano opera sua. Egli li percepisce infatti come qualcosa che viene dall'alto, come un dono gratuito e spesso inatteso di Dio, e non come il frutto delle proprie capacità.i miracoli compiuti da una persona fisica sono una piccola parte: gli stessi santi fanno più miracoli da morti che da vivi. La maggioranza dei miracoli non avviene per opera di un taumaturgo, per cui è vano cercare di spiegarli ricorrendo alla parapsicologia. Essi rimangono, da questo punto di vista, del tutto incomprensibili.ultimo, nei miracoli mancano quelle costanti che sono invece presenti nei fatti parapsicologici, e che ci permettono di classificarli e studiarli come fenomeni naturali. Nei miracoli l'unico denominatore comune è che non possono spiegarsi naturalmente e che avvengono in un contesto religioso. Per il resto, essi sfuggono a ogni costante che permetta di ricondurli a qualche forza della natura. Non si sa mai se, quando e come la preghiera sarà esaudita; non si sa mai se e in che modo il miracolo avverrà. Esso è del tutto imprevedibile.
Gabriella Durand guarisce la seconda volta che si reca a Lourdes, al sesto giorno di permanenza; suor Pudenzia van Laer, dopo essere stata cinque volte inutilmente a Lourdes, ottiene il miracolo al santuario mariano di Beauraing, presso Namur, Maria De Raedt guarisce addirittura alla vigilia della partenza per Lourdes, mentre Gabriella Clauzel, dopo due inutili pellegrinaggi a Lourdes, guarisce assistendo alla Messa nella propria parrocchia.
Sono quattro casi, tra i tanti, che attestano l'imprevedibilità del miracolo. Nessuna costante tra premesse ed effetto, nessuna sicurezza sulla possibilità dell'effetto stesso, nulla insomma che lasci trasparire l'esistenza di forze, sia pure ancora misteriose, del tipo di quelle operanti nel mondo della parapsicologia.)

b) Miracolo e suggestione

La seconda ipotesi di spiegazione del miracolo fa ricorso al fenomeno della suggestione.
Per suggestione s'intende l'influenza esercitata sugli altri attraverso un contatto emotivo e non razionale. Per suo mezzo si possono suscitare sensazioni, sentimenti, convinzioni e comportamenti. Questo processo solitamente si verifica tra un individuo dotato di forte personalità e uno più debole e recettivo.
L'immaturità psichica, l'inesperienza, l'ignoranza e la mandi senso critico sono le migliori premesse perché un soggetto sia suggestionabile. Un'altra condizione favorevole alla suggestione è quella di sentirsi parte di una massa. Una persona che da sola saprebbe conservare l'autonomia di giudizio, può perderla facilmente quando si sente inserita in una folla, della quale finisce col condividere gli impulsi e le passioni.

L'ambito della suggestione
gli effetti della suggestione, ve ne sono alcuni che riguardano la salute.
noto che le condizioni psicologiche influiscono sempre sulle funzioni dell'organismo. Un malato guarisce più in fretta se è fiducioso nel suo medico, se è ottimista sul decorso della malattia e se crede nell'efficacia delle medicine.più, esistono degli individui particolari, i cosiddetti « guaritori », che sono dotati di uno speciale potere suggestivo capace di ottenere delle autentiche guarigioni.fronte a questo fatto, alcuni si chiedono se il miracolo non appartenga al mondo della suggestione. Il taumaturgo non potrebbe essere un uomo fornito di tale potere?
Per i miracoli non compiuti da una persona fisica, poi, si affaccia l'ipotesi dell'autosuggestione. Si può infatti suggestionare se stessi, convincersi cioè di qualcosa con tanta intensità da sentirla come reale e da produrla di fatto. Nel miracolo sarebbe appunto questa fede, questa fiducia di guarire, vissuta con una intensità eccezionale che, per un processo di autosuggestione, porterebbe alla scomparsa del male. Un lungo pellegrinaggio carico di speranze, la supplica più volte ripetuta tra una folla orante, il fascino del rito religioso, uniti alla ferma convinzione che la Vergine compirà il miracolo, possono darci la spiegazione delle guarigioni di Lourdes e degli altri santuari cristiani.dire di questa ipotesi? È possibile spiegare il miracolo con la suggestione?dubbio un certo numero di guarigioni eccezionali potrebbe anche spiegarsi ricorrendo alla suggestione. A Lourdes, a Fatima, nei processi di canonizzazione dei santi, certe guarigioni vengono scartate a priori proprio perché potrebbero dipendere dalla suggestione.tratta, oltre che delle guarigioni da malattie mentali propriamente dette, anche di quelle da malattie funzionali, che colpiscono cioè il funzionamento di un organo o di un apparato senza lederne i tessuti, e che dipendono per lo più da disturbi di carattere nervoso, sovente di tipo isterico., questi disturbi possono cessare per effetto di una forte emozione, anche religiosa, e poiché la suggestione e l'autosuggestione sono in grado di provocare tali emozioni, possono anche operare tali guarigioni. « Molte guarigioni apparentemente straordinarie sono in realtà delle manifestazioni nevropatiche, anzitutto di carattere isterico ».
Tuttavia si verificano guarigioni straordinarie non solo da malattie funzionali, ma anche da malattie organiche, che comportano cioè una lesione fisica degli organi, e sulle quali la suggestione non ha alcun potere. Essa può al massimo, e in casi eccezionali, provocare leggeri e temporanei miglioramenma non produce mai una guarigione completa e duratura.
Non si tratta infatti di rimuovere un ostacolo di carattere psichico che impedisce il normale funzionamento di un organo, ma di ricostruire tessuti distrutti, di riprodurre in brevissimo tempo miliardi di cellule e insieme debellare miliardi di germi patogeni, e per simili operazioni non c'è suggestione che valga.
È quanto accade, ad esempio, nella cicatrizzazione di una piaga, nella saldatura di un osso spezzato o, in senso inverso, nella scomparsa di un tumore. Facciamo qualche esempio.
Gioacchina Dehant era sofferente di un'ulcera alla gamba destra, che dopo 12 anni di malattia misurava 32 centimentri di lunghezza e 15 di larghezza. Durante l'immersione nella piscina di Lourdes si sente improvvisamente guarita. Chiede che le tolgano le bende, e l'ulcera appare cicatrizzata .Durand era affetta da tubercolosi polmonare e da tubercolosi ossea alla colonna vertebrale (morbo di Pott). Portata in barella nella piscina di Lourdes, ne esce completamente risanata. Pietro De Rudder era da otto anni infermo per una frattura non saldata alla gamba sinistra, che aveva provocato una piaga purulenta. Recatosi in pellegrinaggio alla grotta della Madonna di Lourdes che si trova a Oostakker, presso Gand, e sedutosi affranto su di una panchina, si sente improvvisamente guarito. Si alza, si accorge di poter camminare normalmente, e ritorna a casa senza l'aiuto delle stampelle.mesi prima della guarigione si era costatata tra i due monconi della gamba fratturata la distanza di tre centimetri, dovuta sia alla necrosi dei monconi stessi, sia all'asportazione di un frammento osseo fatta subito dopo la frattura. Da studi condotti sulla gamba del miracolato dopo la sua morte, si è calcolato che per ricongiungere i due monconi sono stati necessari almeno 5 grammi di sali, soprattutto di fosfato di calcio.
Donde è venuto quello che saldò la gamba del De Rudder? E come hanno potuto ricostruirsi immediatamente miliardi di cellule vive e vitali? Sono domande che non trovano risposta.
Analoghe considerazioni si possono fare, in senso inverso, per quanto riguarda le guarigioni dai tumori. Qui i tessuti non si creano, ma scompaiono senza lasciar traccia. I tumori hanno spesso un volume notevole e sono formati da miliardi di cellule. Dove va a finire tutta questa sostanza nel caso di una guarigione improvvisa?parte l'impossibilità di trasportare ed espellere in così breve tempo tale massa di materia, se il trasporto fosse fatto dal sangue provocherebbe il suo avvelenamento, con la conseguente infezione di tutto l'organismo. Le cellule cancerose sono infatti fortemente tossiche, e confluirebbero in un sangue già intossicato dal cancro.
Ora, ci si domanda, come è possibile che non solo il cancro sparisca, ma che l'ammalato si senta subito bene? Ciò significa che il suo organismo smaltisce immediatamente sia le cellule velenose del cancro, che le tossine accumulate nel corso della malattia.

Il fattore tempo
Nel descrivere alcune guarigioni miracolose, abbiamo notato come esse avvengano in un tempo molto breve. Ora, questa assenza del fattore tempo è già di per sé un chiaro indice della loro estraneità ai processi naturali, perché questi richiedono sempre del tempo per compiersi. Nella vita infatti nessun processo è istantaneo. Ogni vivente, non solo per nascere e per crescere, ma anche per guarire da una malattia, per ricostruire un tessuto o per distruggere un'infezione, ha bisogno di un periodo di tempo, spesso anche molto lungo.guarigione, poi, deve seguire la convalescenza, ossia la graduale ripresa di quelle funzioni che la malattia aveva alterato. Tutti sanno che quando ci si alza dal letto, anche dopo una banale influenza, si è molto deboli. Così, quando si toglie l'ingessatura da un arto, occorre del tempo prima che esso riprenda la sua normale mobilità. Nel miracolo invece tutto avin tempi brevissimi: l'ammalato, anche se molto grave, riacquista immediatamente la salute, tutta la salute, tornando nello spazio di qualche giorno, se non di qualche ora, alla piena normalità. La convalescenza è sempre assente nel miracolo.'enorme piaga di Gioacchina Dehant  guarisce nel bretempo di un'immersione nella piscina di Lourdes, mentre i monconi della gamba di Pietro De Rudder si saldano immediatamente al santuario di Oostakker. Alla sensazione di essere guarito, il De Rudder non solo di alza in piedi e si mette a camminare, ma avendo perso tempo per far costatare la guarifa di corsa un tratto di strada per prendere il mezzo di trasporto che lo riporti a casa. Così, Gabriella Clauzel ", da tre anni costretta a letto per una grave forma di spondilosi reumatica, e sofferente negli ultimi tempi anche di conati incoercibili di vomito, portata in barella nella sua chiesa parrocchiale per quella che prevedeva fosse la sua ultima Messa, all'improvviso si sente guarita, tanto da potersi alzare e muovere da sola. A casa, poi, può riprendere la vita normale, mangiare con appetito un pranzo abbondante, e la sera tornare a mangiare., Gabriella Durand, affetta oltre che da tubercolosi polmonare anche da tubercolosi ossea alla colonna vertebrale, non poteva muoversi né stare in piedi. Immersa nella piscina di Lourdes, si sente improvvisamente guarita, si alza e si mette a camminare nella piscina stessa. All'esame radiologico prontamente seguito, sia l'affezione polmonare che quella ossea risultano totalmente scomparse. La cosa è tanto più sorprendente se si pensa al lungo tempo che di norma occorre per guarire dalle tubercolosi.
Evasio Ganora, che all'esame istologico era apparso affetto da linfogranuloma maligno, trasportato alla piscina di Lourdes su di una carrozzella, durante il bagno improvvisamente guarisce. Fa ritorno a piedi all'ospedale, ove i medici riscontrano la scomparsa di tutti i sintomi della malattia. Due giorni dopo aiuà a spingere le carrozzelle degli altri ammalati, e se ne tornerà a casa in un normale compartimento ferroviario.
Margherita Malgogne, da 18 mesi inferma a causa di una tubercolosi addominale che le aveva enormemente gonfiato il ventre, viene condotta a Lourdes in fin di vita. Durante la benedizione dei malati col Santissimo Sacramento si sente guarita e, così come si trova, in camicia, si mette a seguire la processione. Il gonfiore del ventre sparisce con tanta rapidità... che la malata perde per strada il suo sottaninoAumaitre, di due anni, figlia di un medico, era nata con i piedi storti, e anche dopo una delicata operazione chirurgica non poteva camminare. Immersa nella piscina di Lourdes, ne esce con i piedi normali, e capace di camminare da sola. Si è ripetuto per lei ciò che accadde al secondo miracolato di Lourdes, Luigi Bouhohorts, un bambino di un anno e mezzo che, affetto da fragilità ossea, non aveva mai potuto né camminare né stare in piedi. Immerso dalla mamma nell'acqua della nuova sorgente e posto subito a letto, la mattina seguente si alza da solo e si mette a camminare In questi ultimi due casi, non solo assistiamo all'improvvisa « ripresa », ma addirittura all'improvvisa « acquisizione » di una facoltà, come quella di camminare, che richiede normalmente molto tempo e molto esercizio.è possibile parlare di suggestione di fronte a questi esempi, tra i tanti che si potrebbero fare? Sia il tipo di malattia che la rapidità della sua scomparsa stanno ad escluderlo.

I soggetti
Da ultimo, abbiamo dei casi nei quali la suggestione è da escludere anche a causa di un terzo elemento, ossia del soggetto miracolato.
Vi sono dei soggetti infatti, come i bambini, che non sono suggestionabili. La piccola Aumaitre e il piccolo Bouhohorts, per la loro età, non potevano saper nulla di Dio, di preghiera, di « fede che guarisce », e neppure erano coscienti della loro inà. Eppure sono guariti.é questi sono gli unici bambini miracolati di Lourdes. In undici anni, dal 1939 al 1950, su 15 guarigioni riconosciute come miracolose dall'Ufficio delle costatazioni mediche, 3 sono di bambini: Guido Leydet, di tre anni e mezzo Francesco Pascal, di quattro anni, e Gerardo Baillie, di quattr'anni e mezzo.
E che dire degli adulti guariti nel sonno? Anche qui non può trattarsi di suggestione.
Suor Luisa San Germano (al secolo Laura Reine) era gravemente ammalata di ulcera gastrica, con conseguenti emorragie e melene. A dodici giorni di distanza da un'apparizione di santa Teresa del Bambino Gesù che le preannunciava la guarigione, una sera è colta da una grave emorragia, con abbondante vomito di sangue, che sembra condurla alla fine. Calmatasi un poco la crisi, si addormenta. Al risveglio del mattino si sente in perfetta salute. Si alza, fa colazione con le altre suore, e da quel momento riprende a mangiare e a lavorare normalmente.Clément soffriva per un voluminoso tumore alla guancia. Esortato dalle figlie a recarsi a Lourdes, rifiuta di farlo perché non crede ai miracoli. Le figlie allora iniziano una novena alla Madonna. Al mattino del secondo giorno, quando una di loro si reca al capezzale del padre, trova la fasciatura allentata e il tumore scomparso. Al risveglio, la sorpresa del miracolato è tale che, per l'emozione, non riesce più né a mangiare né a dormire per 48 ore. Fu davvero un fulmine a ciel sereno: guarì un uomo che non solo dormiva, ma che non aveva fiducia nei miracoli.Augusto Aerts, che era andato a Lourdes per compiacere i familiari, guarisce istantaneamente da una fistola purulenta . Così, Pietro Bouriette, il minatore cieco da vent'anni all'occhio destro per lo scoppio di una mina, riacquista la vista bagnandosi alla sorgente di Lourdes. Egli fu il primo miracolato di Lourdes. Nel suo caso non c'erano precedenti, né Bernadette aveva promesso miracoli a chi si fosse bagnato alla sorgente. Non c'era dunque possibilità di suggestione perché non c'era attesa di miracolo: eppure il miracolo avvenne con sorpresa dello stesso miracolato.
Il miracolo non si spiega dunque ricorrendo alla suggestione: troppi fatti vi si oppongono. Bisogna quindi concludere che, allo stato attuale delle nostre conoscenze, non si danno spiegazioni naturali del miracolo.) Miracolo e ignoranza della natura
A questo punto si presenta una terza ipotesi, e cioè che i miracoli siano fenomeni naturali che ci sembrano soprannaturali solo perché le loro cause sono ancora ignote. Non è forse accaduto che fatti naturali, come le eclissi, i terremoti, le aurore boreali, ecc., fossero scambiati un tempo per soprannaturali a motivo della loro rarità e dell'ignoranza delle loro cause?
Ora, noi oggi ignoriamo ancora molte delle forze che operano in natura, così come ignoriamo le molteplici possibilità che esse hanno di combinarsi tra loro per dar luogo a effetti imprevedibili. Le risorse del cosmo sono immense e noi non ne conosciamo che una minima parte. Come possiamo quindi affermare che un fatto, per noi attualmente inspiegabile, sia inspiegabile in senso assoluto, e debba quindi ritenersi soprannaturale?questa obiezione si può rispondere anzitutto che, se è vero che non sappiamo tutto ciò che la natura può fare, sappiamo però ciò che essa non può fare senza contraddire se stessa. Sappiamo che c'è la legge di gravità e che ci sarà sempre, legata com'è alla massa dei corpi. Fintanto che la terra sarà com'è oggi, la sua forza di gravità sarà quella attuale.
L'esperienza e il senso comune c'insegnano molte cose delle quali non è lecito dubitare. Sappiamo, ad esempio, che un morto non può tornare in vita. Possiamo quindi esser certi che, qualora ciò accadesse, non potremmo attribuirlo alla natura, ma dovremmo riconoscervi l'intervento di una forza superiore.

La conoscenza scientifica
Non tutti però accettano questo tipo di argomentazione. Gli uomini di scienza, in particolare, insistono nel sottolineare che già altre volte l'osservazione immediata e il senso comune ci hanno traditi, inducendoci a conclusioni affrettate, che l'indascientifica ha poi dovuto rifiutare. È il caso, ad esempio, della convinzione un tempo universalmente ammessa che la terra fosse al centro dell'universo.
Considerazioni di questo genere inducono gli uomini di scienza a una grande prudenza. Ogni acquisizione scientifica può essere infatti superata dalla scoperta di nuovi dati, per cui la scienza non riconosce a se stessa che un sapere provvisorio e progressivo, mai definitivo e assoluto. Le stesse « leggi » che essa formula nell'interpretare i fenomeni naturali hanno un valore puramente statistico, esprimono cioè soltanto un'alta probabilità. Esse ci dicono come le cose vanno « di fatto », ma non ci assicurano che ciò avvenga « necessariamente ».queste premesse, si comprende come la scienza non possa mai affermare che qualcosa è « assolutamente » impossibile. Di fronte al miracolo, l'uomo di scienza si limiterà a costatare che esso è inspiegabile, ma si affretterà ad aggiungere che è inspiegabile allo stato attuale della nostra conoscenza. Il problema rimarrà aperto, ed egli resterà in posizione di attesa, nella speranza che un giorno possa anch'esso trovare un'adeguata spiegazione scientifica. Lo scienziato infatti, fintanto che fa della scienza, non può ricorrere a spiegazioni che non siano strettamente scientifiche.dire a questo riguardo? Ritorna qui il discorso fatto a suo tempo sul valore e sui limiti della conoscenza scientifica. La scienza pone a se stessa dei limiti precisi, e quanto all'oggetto, e quanto al metodo della sua ricerca, limiti che lo scienziato non deve oltrepassare.
Ma la conoscenza scientifica non è l'unica conoscenza possibile. Se lo scienziato, come tale, di fronte al miracolo dovrà accontentarsi di dire che è un fenomeno « attualmente » inspiegabile, come filosofo e, prima ancora, come uomo, potrà e dovrà andare oltre.

La conoscenza vitale
Anzitutto dobbiamo chiederci se è necessario avere delle certezze assolute per fare scelte vitali prudenti, ossia per poter decidere a ragion veduta quanto riguarda la nostra vita concreta. E dobbiamo rispondere di no.
È necessaria la certezza assoluta che un terreno non subirà mai terremoti, per potervi costruire una casa? E chi di noi, avendo appreso che la legge di gravità ha in sede scientifica un valore puramente statistico, è disposto a buttarsi dalla finestra? « In pratica » noi siamo assolutamente certi che, buttandoci, cadremmo giù, e ci guardiamo bene dal farlo.la scienza c'insegna che, in sede teorica, ogni certezza empirica può esser sempre rimessa in discussione dai futuri sviluppi della ricerca, la vita c'impone di fare delle scelte opeconcrete che non possono attendere secoli. Tra queste decisioni c'è anche la scelta di fede. Essa dipende dalla possibilità di ravvisare in Cristo la presenza del soprannaturale per mezzo del miracolo.se possiamo esser certi che un miracolo non si spiega naturalmente, così come siamo certi che un morto non può risorgere o che, buttandoci dalla finestra, finiremo di sotto, possiamo stare tranquilli: non c'è fatto più certo della soprannaturalità del miracolo e non c'è scelta di vita più sicura della scelta di fede. Le altre, in genere, sono molto più aleatorie.
Ma c'è di più. Non è solo l'eccezionalità del fatto miracoloso a convincerci della sua trascendenza, è anche il contesto generale in cui si verifica. I miracoli infatti non accadono mai in contesti profani, anche se molto suggestivi.
Le « liturgie » nazional-socialiste allo stadio di Norimberga, ad esempio, presiedute da un uomo che sapeva elettrizzare le masse come Hitler, erano ben più esaltanti delle modeste cedi Lourdes, eppure non hanno mai provocato miracoli. Né Cesare, né Napoleone, né Garibaldi, né Lenin, né Mao Tse-Tung, né alcun altro « capo carismatico » profano hanno mai operato miracoli. Le loro tombe, a differenza di quelle dei santi, anche se talvolta sono meta di ininterrotti pellegrinaggi, mancano degli ex voto per grazia ricevuta.miracoli avvengono sempre in un contesto religioso. Il contesto di Lourdes, ad esempio, è quello di una misteriosa apparizione a una povera ragazza del popolo, dotata peraltro di un solido buon senso e psicologicamente normale, di una misteriosa « Signora », che l'invitava a pregare e a far pregare, a fare penitenza, a costruire una cappella sul luogo e a indirizzarvi processioni. In seguito a questa sua eccezionale esperienza, Bernadette dovette affrontare grandi difficoltà, ed esercitare in grado eroico le virtù cristiane, meritando così di esser annoverata tra i santi dalla Chiesa . La sua figura morale ha molti tratti in comune con quella di Maria, la povera e umile « serva » del Signore, e comune fu la loro missione: portare Cristo al mondo.
È anche in considerazione di questo contesto che siamo ina ritenere miracolose le guarigioni straordinarie che avvengono a Lourdes.simili sono presenti in tutti i miracoli: quanto meno è sempre presente la preghiera. Anche quando il miracolato non prega, c'è sempre qualcuno che lo fa per lui. Anzi, questo riferimento a Dio è l'elemento tipico del miracolo, è il minimo denominatore comune di tutti questi fatti, spesso così diversi l'uno dall'altro.realtà, dal punto di vista puramente fenomenico, possosembrare avvenimenti estranei tra loro. Il fatto della temsedata, quello della guarigione del cieco nato, e quello della moltiplicazione dei pani, sono del tutto eterogenei sotto il profilo dell'evento esterno. Unico elemento comune, oltre alla loro eccezionalità, è il contesto religioso in cui avvengono, un elemento questo che li qualifica in rapporto all'uomo, non alla natura.è dunque solo perché il fenomeno appare inspiegabile che noi ne affermiamo la soprannaturalità, ma anche perché è sempre riferito a Dio. Se fossero infatti fenomeni naturali, perché dovrebbero verificarsi solo in un contesto religioso?ci troviamo di fronte a un fatto straordinario, come ad esempio la nascita di due fratelli siamesi, non pensiamo subito che si tratti di un miracolo, ma piuttosto di uno « scherzo di natura ». Quando invece ci troviamo di fronte non a un caso isolato, ma a una serie di casi, tutti naturalmente inspiegabili e tutti inseriti in un contesto di preghiera, allora l'unica spiegazione ragionevole che se ne possa dare è che si tratti realmente della risposta di Dio all'appello fiducioso dell'uomoScartare questa spiegazione significa voler rinunciare ad ogni spiegazione.aggiunga che il miracolo è sempre un dono di misericordia, un segno di benevolenza e di amore. Se nascono dei fratelli siamesi, noi giustamente consideriamo la cosa come una disgrazia, e l'attribuiamo a un difetto della natura. Il miracolo, invece, pur essendo un fatto anormale, non è mai una disgrazia: è sempre un beneficio. Non è dovuto a un'imperfezione della natura, ma ad un suo superamento. Esso appare quindi, anche sotto questo profilo, di origine soprannaturale, perché riflette la sovrana libertà e insieme l'infinita bontà di Dio.
Possiamo allora concludere che si danno in realtà dei fenomeni straordinari, la cui unica spiegazione va ricercata in un intervento soprannaturale di Dio. I miracoli non sono dunque soltanto possibili, ma esistono di fatto.

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