Vai ai contenuti
Salta menù
Il Mondo di Aquila e Priscilla
Il Mondo di
Aquila e Priscilla
Il Mondo di
Aquila e Priscilla
Il Mondo di
Il Mondo di Aquila e Priscilla
Aquila e Priscilla
Salta menù
Il Mondo di Aquila e Priscilla
Il Mondo di
Aquila e Priscilla
Il Mondo di
Aquila e Priscilla
Il Mondo di
Aquila e Priscilla
Salta menù
LA FEDE IN GESU' CRISTO


LA REALTA' STORICA DI GESU'
Storicità dei Vangeli
Tempo di composizione

Strettamente connesso col problema dell'autenticità è quello del tempo di composizione. Attribuire un'opera a un autore significa infatti collocarla in un certo tempo. Una Lettera di san Paolo, ad esempio, se è autentica, non può essere posteriore al 67, anno entro il quale si ritiene che l'apostolo sia morto.
Per i Vangeli, invece, non essendo certa la data di morte dei loro autori, non è altrettanto facile precisare il tempo oltre il quale non possono essere datati.
Sappiamo però che il Vangelo di Marco è stato redatto verso la fine della vita di Pietro, secondo Clemente alessandrino [5], o poco dopo la sua morte, secondo Ireneo [4] , e quindi verso il 63-65.
Per Luca la data è più imprecisa. Essa oscilla tra il 65 e il 70, perché questo Vangelo fu scritto dopo Marco e prima degli Atti, e questi non devono essere di molto posteriori al 70. L''originale semitico di Matteo è, secondo la tradizione, il primo Vangelo in ordine di tempo. Perciò è collocato solitamente tra il 50 e il 65, data di composizione di Marco. Per Matteo greco, invece, la data più probabile è tra il 70 e il 90. Dopo il 70 perché subisce l'influsso di Marco e di Luca, prima del 90 perché appare già citato nella più antica letteratura cristiana.
Giovanni infine è l'ultimo Vangelo in ordine di tempo e, secondo l'opinione comune, fu scritto verso il 98-100, ossia poco prima della morte dell'apostolo; o poco dopo, se la sua redazione finale è opera di un discepolo.
Una conferma dell'antichità dei Vangeli ci è offerta dalla presenza di molte citazioni evangeliche nei più antichi scritti cristiani. Frasi tratte dai sinottici si trovano nella Lettera ai Corinzi di san Clemente romano, terzo successore di san Pietro, scritta verso il 95, nelle Lettere di sant'Ignazio, vescovo di Antiochia, scritte nel 107, e nella Didachè, una raccolta anonima di norme morali e rituali della Chiesa siriaca, risalente a circa il 120. Ciò significa che già verso la fine del primo secolo e gli inizi del secondo i Vangeli sinottici sono conosciuti e letti nella Chiesa di Roma e in quelle d'Oriente.
Quanto poi a Giovanni, possediamo il frammento di un antico papiro egiziano di questo Vangelo, detto papiro di Rylands, che secondo l'opinione dei critici risale intorno all'anno 130. Se in quel tempo era già noto e diffuso in Egitto, dev'essere stato scritto alcuni anni prima. Siamo così vicini alla data del 100 assegnatagli dalla tradizione. Quanto detto sul tempo di composizione dei Vangeli non è senza conseguenze per il loro valore storico. Il tempo relativamente breve intercorso tra gli avvenimenti e la loro narrazione scritta allontana infatti il pericolo che si tratti di narrazioni leggendarie. Una leggenda ha sempre bisogno di un certo tempo per formarsi, e anche di alcune condizioni ambientali favorevoli che, come vedremo, mancarono ai nostri Vangeli. È molto istruttivo al riguardo il confronto tra la sobria descrizione della vita di Maometto contenuta nel Corano, e quella miracolistica e fiabesca, assai più tardiva, che troviamo nei Hadit. Lo stesso può dirsi per la figura e l'opera di Buddha quale è contenuta nell'antico canone pali, che pure fu scritto più di duecento anni dopo la sua morte, e le narrazioni leggendarie sorte vari secoli dopo nel buddhismo Mahayana. Per giungere alla mitica divinizzazione del Buddha sono occorsi circa cinque secoli! I racconti leggendari non si sviluppano tanto facilmente quando è ancor vivo il ricordo dei fatti reali. Ed è questo il caso dei nostri Vangeli, nati dalla « memoria » della Chiesa e scritti quand'erano ancora vivi molti testimoni oculari della vita, morte e risurrezione del Signore.


Copyright © Il Mondo di Aquila e Priscilla By Salvo Massa
Privacy Policy
Cookie Policy
HOME
Cerca nel Sito
Torna ai contenuti