Esercizi-testo8 - Il Mondo di Aquila e Priscilla

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I TEMI FONDAMENTALI DELLA PRIMA LETTERA DI GIOVANNI

Dio, il Padre.

Dio Padre è Luce (1,5) ed è Amore (4,8).

Essendo Dio Luce, i credenti devono camminare alla sua Luce, cioè in una vita santa per essere anch’essi luminosi(1,6-7).Anzi: devono fare della santità di Dio-Luce la norma della loro vita (2,20; 3,7)
*Essendo Dio Amore i credenti se vogliono davvero credere in Dio devono rimanere nell’amore(4,16) osservando la legge (2,3-7;3,22-24; 5,2-3) ed amando i fratelli (2,10; 3,10;18-23; 4,7-8)

Gesù il Figlio.

Gesù, Figlio di Dio, è diventato uomo.(1Gv.4,2)

L’incarnazione è la vera realtà di Gesù. Non riconoscere questo, è smantellare alle origini, alla radice la fede cristiana.. Senza l’Incarnazione del Figlio di Dio non è possibile conoscere il Padre, non si attua l’opera della Redenzione,non si ha il perdono dei peccati.


Lo Spirito Santo

Lo Spirito Santo è l’anima della vita cristiana (2,20.27)

Viene soprattutto ricordato come lo Spirito Santo lavori nell’interiorità della persona, e sia essenziale nella attività del discernimento per riconoscer ciò che è da Dio, da ciò che non lo è; per distinguere i veri dai falsi profeti.

La fede

Nella prima lettera di Giovanni, la fede viene presentata in una prospettiva tutta propria: essa, prima di tutto, è aperta alla testimonianza apostolica(1,5) e fa perseverare in essa(2,24) L’autentica fede porta a riconoscere Gesù Cristo come Figlio di Dio, poiché chi confessa Gesù Cristo, ha il Padre (2,23)

La “coinonia” ( vita fraterna animata dall’amore di Cristo) dei credenti

La fede è all’origine della comunione fra tutti i credenti in Cristo. Le verità della salvezza determinano un vincolo di comunione, che è comunione di vita.(1,3.6-7)

La vita cristiana.

E’ illustrata in tutta la sua ricca e varia articolazione: essa impegna nella fede, facendo accogliere l’autentica tradizione apostolica (1,5; 2,21-24); richiede il discernimento degli spiriti (2, 18-23;4,1-4) fa amare i fratelli ispirando generosa dedizione e solidarietà con essi (2,3-11;3,11-24; 4,7-5,4); resiste al mondo resistendo alle cupidigie della carne e degli occhi e l’avidità delle ricchezze(2,12-17;3,13;4,1) sensibilizza la coscienza inducendola a confessare i peccati (1,8-10; 2,1;3,3.4) Dà al credente la certezza che alla fine vivrà nella gloria con Cristo.

p. Roberto Zambolin

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